Parlare d’ansia significa addentrarsi un campo minato e pieno di sfaccettature, perché questa patologia cela aspetti che ogni giorno si arricchiscono di nuove spiegazioni e punti di vista. Detto ciò, possiamo affermare che i disturbi d’ansia sono legati a patologie psichiatriche e motivazioni dell’inconscio, che essendo per definizione molto profonde necessitano di essere opportunamente indagate grazie al supporto di uno psicoterapeuta.
Non esistono persone che nascono ansiose, visto che l’ansia comporta un’alterazione della risposta del soggetto a situazioni che non rappresentano un pericolo ma che si percepiscono invece come tali. Sarebbe sbagliato pensare quindi all’ansia come ad uno stato di apprensione, visto che si tratta di ben altro, soprattutto alla luce del fatto che può diventare cronica.
Le molteplici patologie in cui il fenomeno può sfociare sono:
• Disturbo d’ansia generalizzato;
• Attacchi di panico;
• Disturbo ossessivo-compulsivo;
• Ansia sociale;
• Disturbo post-traumatico da stress;
• Fobie di vario tipo (razionali o meno).
Da cosa è scatenata l’ansia?
L’ansia è la conseguenza di momenti traumatici, ma non è detto che debba esserci un unico motivo. Come su anticipato, il soggetto ansioso non è in grado di rispondere in maniera proattiva ad uno stimolo emotivamente doloroso (o presunto tale) ed innesca tutta una serie di risposte disfunzionali che corrispondono ad uno stato di perenne allarme. Da lì la caratteristica sintomatologia, che contempla:
• Tachicardia;
• Sudorazione eccessiva;
• Sensazione di svenimento;
• Vertigini e difficoltà nel movimento;
• Sensazione di asfissia;
• Nausea e vomito;
• Vampate di calore;
• Paura di morire;
• Senso di distacco dalla realtà;
• Sensazione di formicolio su tutto il corpo.
Cosa fare per tornare a vivere sereni?
i disturbi d’ansia sono legati a patologie psichiatriche e motivazioni dell’inconscio, che essendo per definizione molto profonde necessitano di essere opportunamente indagate grazie al supporto di uno psicoterapeuta. La terapia psicologica deve essere affiancata da quella farmacologica, motivo per cui è sempre auspicabile un approccio combinato di psicologo e psichiatra.
I farmaci più utilizzati sono antidepressivi, ansiolitici e betabloccanti. La psicoterapia, invece, ha l’obiettivo di modificare gli schemi di pensiero dell’individuo aggirando o reagendo alle situazioni d’ansia che gli si presentano davanti. Va ribadito che la vicinanza degli affetti primari per il soggetto che soffre d’ansia gioca un ruolo di fondamentale importanza, a meno che non siano in primis loro i motori degli stati ansiosi. Anche in tal caso sarà lo psicologo a far riscoprire al soggetto le sue risorse migliori per far fronte a situazioni ansiogene.
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